L’invenzione delle pentole antiaderenti è stata una vera rivoluzione, che deriva direttamente dagli ambienti culinari professionali (un po’ come per tantissime altre invenzioni poi divenute tradizionalmente conosciute ed apprezzate in cucina) divenute poi “normali” anche negli acquisti. Le padelle antiaderenti esistono da svariati decenni ma ricordarsi e conoscere come conservarle è importantissimo.
Infatti è il caso di ricordare che si tratta di pentole costituite da strati composti da materiali definiti che servono ad eliminare o ridurre al minimo l’attrito dei cibi che vengono cotti al loro interno. E proprio questo rivestimento, sia interno quanto esterno (va ricordato) rende le padelle antiaderenti spiccatamente speciali e vanno tenute al riparo dal cattivo mantenimento.
La pentola antiaderente
Come tante altre invenzioni importanti anche quello del principio attivo delle pentole antiaderenti conosciuto come PTFE da politetrafluoroetilene, ossia la forma “pura” del cosiddetto Teflon che è ancora alla base di queste stoviglie. Tutte le pentole antiaderenti presentano una percentuale di questo elemento che non esiste in natura ma che è stato attualizzato tra gli anni 30 e 40 dello scorso secolo.
Solo molto dopo le stoviglie antiaderenti sono divenute popolari, dapprima nelle grandi cucine e nella ristorazione e poi presso la popolazione tradizionale. La loro utilità è evidente, in quanto permette di non far attaccare il cibo, cosa che migliora la cottura ma anche la facilità di pulizia. Ma come prendersi cura delle pentole antiaderenti?
Come farle durare a lungo
E’ bene leggere le istruzioni al momento dell’acquisto che sono diverse a seconda del tipo di elemento: ad esempio alcune necessitano di un’operazione di manutenzione chiamata condizionamento per preservare la parte antiaderente al primo utilizzo, impiegando ad esempio dell’olio. Tuttavia non tutte le pentole hanno bisogno di questo tipo di funzione. Da ricordare però:
- Di pulire le pentole antiaderente esclusivamente con saponi non troppo consistenti, evitando di utilizzare la lavastoviglie ed al tempo stesso senza spugne ruvide o abrasive.
- Non conviene utilizzare le padelle come contenitori ad esempio per mantenere il cibo al loro interno e non è una buona idea riporle in frigo oppure in forno.
- Allo stesso modo è bene non impilare le pentole e padelle antiaderenti in quanto il rivestimento potrebbe rovinarsi, meglio evitarlo oppure inserire dei tovaglioli per creare una forma di “protezione” tra una pentola e l’altra
Allo stesso modo attenzione agli utensili, quelli in acciaio o alluminio ma anche in ferro, questi possono rovinare il rivestimento interno di queste pentole, meglio utilizzare materiali come il silicone o il legno, non dannosi per queste stoviglie.
Se è presente dello sporco troppo tenace mai rimuoverle ” a secco ” ma riscaldando leggermente la pentola.
Allo stesso modo durante la cottura è bene non esagerare con le fiamme, queste nel calore sprigionato non devono quanto possibile arrivare ai bordi della pentola ma restare al centro che è la sezione più resistente al calore. Una volta terminato di utilizzare una pentola antiaderente questa non va immediatamente lavata (pericolo shock termico) ma lasciata freddare prima.